L ‘accordo sul Rafale è stato annunciato come parte di un più ampio piano di cooperazione militare, raggiunto dopo due giorni di colloqui tra il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Funzionari hanno detto che i dettagli della transazione sugli aerei saranno resi pubblici in seguito, ma Lula ha indicato ai giornalisti che l’offerta francese consente il trasferimento di tecnologia, rendendo l’affare Rafale più attraente rispetto alle proposte concorrenti dell’F/A-18 Super Hornet statunitense e dello svedese Saab GripenNG. Sarkozy ha anche accettato di collaborare con il Brasile sullo sviluppo dell’aereo da trasporto KC-390, su cui l’impresa aeronautica brasiliana Embraer sta lavorando, per sostituire il trasporto a turboelica degli USA, il C-130 Hercules, impiegato nella forza aerea brasiliana. La Francia ha accettato di acquistarne 10.
Dei quattro sottomarini diesel-elettrici Scorpene, nella lista della spesa del Brasile, uno sarà convertito in sottomarino a propulsione nucleare attacco. L’accordo comprende 50 elicotteri da trasporto francesi Eurocopter CE-725, che saranno costruiti su licenza presso gli impianti del Brasile, Helibras.
Alcuni funzionari hanno detto che il costo totale della transazione, incluse le infrastrutture connesse e i mezzi navali della Marina che accompagnano l’affare dei sottomarini, potrebbe superare i 17,1 miliardi dollari. I dettagli del finanziamento non sono stati rivelati, ma dei funzionari hanno detto che la maggior parte dei costi dovrebbe essere coperto da un consorzio europeo di banche.
“E’ il consolidamento di una partnership strategica tra due popoli che hanno molto in comune“, ha detto il presidente Lula, secondo cui la collaborazione non è solo commerciale. “Vogliamo pensare insieme, creare insieme, costruire insieme e, se possibile, vendere insieme“, ha detto. Sarkozy ha detto: “Vogliamo sviluppare una grande industria aerospaziale, per costruire e vendere aerei insieme” aggiungendo, “questo accordo è per il Rafale A…, ma ora siamo in grado di parlare del prossimo Rafale“. Un comunicato congiunto ha detto che Lula e Sarkozy hanno deciso che “il Brasile e la Francia saranno anche partner strategici nel settore del trasporto aereo, in cui entrambi i paesi hanno vantaggi importanti e complementari“.
L’acquisto di armi del Brasile è parte di una strategia di difesa nazionale, annunciata da Lula, che prevede il rinnovo delle infrastrutture ed equipaggiamenti militari. Nonostante un rallentamento economico derivante dalla recessione mondiale, il Brasile, quest’anno, ha alzato il suo bilancio della difesa da 5,6 miliardi dollari dai 3,6 miliardi dollari dello scorso anno.
Il ministro della Difesa, Nelson Jobim, ha indicato che la revisione militare riguarda la spesa sulle principali voci, tra cui aerei da combattimento, elicotteri, carri armati e autoblindo. Lula ha detto che il Brasile starebbe cercando di spendere almeno il 50 per cento in più tra il 2009 e il 2010.
L’annuncio di Lula ha portato ad una lotta tra i fornitori, ansiosi di assicurarsi una quota del mercato. Dalle statistiche della Defense and Security Organization export del governo britannico, emerge che tre dei primi cinque fornitori militari del Brasile, tra il 1998 e il 2007, sono i più importanti operatori europei nel settore difesa e sicurezza. La Spagna finora è in cima alla lista, con 977 milioni dollari di forniture, la Francia si colloca al terzo con 505 milioni dollari e la Gran Bretagna è al quinto posto con 300 milioni. Israele è il secondo della lista, con 540 milioni dollari, e gli Stati Uniti, sorprendentemente per alcuni analisti, sono quarti con 425 milioni. La nuova offerta di Parigi farà della Francia la capolista.
Fonti del settore, a luglio, hanno riferito che il Brasile era nel processo di acquisizione di 250 carri armati Leopard tedeschi, per dispiegarli lungo i suoi confini. Il Brasile condivide quasi 10.000 chilometri di frontiere terrestri e d’acqua con 10 paesi. Il graduale declino della sua industria nazionale della difesa ha inferto un duro colpo alle capacità dei militari. Il Brasile, durante le dittature militari negli anni 1970 e 1980, ha costruito una formidabile industria della difesa che è caduta in disgrazia quando la democrazia è tornata nel paese. Ora Lula vuole rilanciare la capacità produttiva della difesa del Brasile.
Il riarmo militare e l’affermazione della capacità nucleare del Brasile, sono visti dagli analisti come parte dell’iniziativa di Lula per stabilire una valida superiorità del paese sull’ America Latina. Una campagna diplomatica è in corso per far ottenere al Brasile un seggio permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Fonte: http://www.upi.com/ – 8 settembre 2009
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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