Propaganda, sovversione e menzogne contro l’Algeria, che deve rimanere sotto il controllo dei predatori o, nel migliore dei casi, essere guidata da burattini. Chi può servire al meglio tra i suoi traditori? Quanti di loro, per frustrazione o vendetta, hanno scelto l’esilio criticando il proprio paese o servendo forze ostili, sotto l’etichetta di “oppositore”. Uno di loro all’estero, spinto dall’impotenza, arriva a dire “… per fortuna, il popolo algerino, grazie agli oppositori, sa che gli attuali leader della dittatura non sono algerini!” Niente di meno!
Questi servi, che si credono lungimiranti, arrivano a mentirci, dall'”estero”, su cose che viviamo qui. Avendo conosciuto, in maggioranza, il potere che li ha cacciati spesso per buone ragioni, si permettono di dettarci, con disprezzo, ciò che dobbiamo ricordare e fare. Capite: ”Ribellatevi!”, mentre costoro, con i loro seguaci, fanno affari. La vendetta brilla nei loro scritti che, più che altro, appaiono pieni di commenti sprezzanti, denigranti e di propositi spregevoli, piuttosto che di analisi obiettive!! Tutti sono uguali a se stessi nel strombazzare le tesi dei loro padroni. Il loro obiettivo rimane l’esercito e i suoi ufficiali, che sarebbero l’apice del male che ha frustrato le loro speranze di vendetta, non avendo strappato o mantenuto la sperata briciola di potere. In realtà, vogliono solo sostituirsi a questo potere, con l’aiuto di Stati noti per il loro passato immorale e il loro presente devastante, o da ricchi Stati lontani dai valori che sostengono di difendere. La realtà, in contrasto con la loro propaganda, è che oggi ci sentiamo assai meglio e più sicuri di quanto lo fummo durante il “decennio nero” di fuoco e sangue, dove molti dei nostri “amici” stranieri incoraggiarono il disordine. Non sentiamo una repressione tale da spingerci a fuggire o a ribellarsi. Far credere che viviamo in un “regime dittatoriale e repressivo” è una menzogna. La libertà è reale e gli effetti della crisi globale ‘sono ben sopportati’.
Il ‘ciclone’, sperato per l’Algeria, è già passato 24 anni fa
L’Algeria ha abbastanza ricchezze. I programmi di sviluppo e costruzione sono in pieno svolgimento. Lo Stato investe nei grandi progetti. Il piano quinquennale 2010/2014 ha stanziato circa 286 miliardi dollari di investimenti in tutti i settori. 130 miliardi dollari per il completamento dei vecchi progetti (ferrovie, strade, acquedotti…) e 156 miliardi dollari per i nuovi progetti. Vi sono ancora carenze, il problema della disoccupazione, di questa corruzione maledetta che non si “basa sul dogma” come si suol dire. Resta anche questa ingiustizia nell’accesso ad alcune professioni, la persistenza della burocrazia in alcuni settori, i dettami degli speculatori, la carenza della qualità dei servizi, in particolare nella sanità, assicurazioni sociali e, soprattutto, l’abuso di ufficio. Servono coerenza del sistema di governo e una migliore distribuzione delle ricchezze, ecc. Tuttavia, “l’avena del mio Paese è migliore del grano dall’estero”, dice un vecchio saggio. Riconosciamo che lo Stato ha saputo uscire dai torbidi, rafforzando le leggi e investendo nei grandi progetti, infrastrutture, edilizia popolare che resta ancora insufficiente rispetto alla capacità disponibile. Il ‘ciclone’, sperato per l’Algeria, è già passato 24 anni fa, quando abbiamo visto i mali dell’incompetenza, dell’interferenza e della falsità.
Naturalmente non tutto è perfetto, come ovunque nel mondo, ma credere che avrebbero fatto meglio se ne avessero il potere, è un inganno. Le cose diventano più sottili e difficili quando si tratta di potere, e a maggior ragione, quando si è sponsorizzati dall’estero, come si può notare in Egitto, Tunisia e Libia. “Disegnare sembra facile se ti guarda papà!” si dice. Nei cosiddetti Stati di “diritto”, non vi sono di questi difetti! Abbiamo visto tutti gli “scandali” sulle tangenti in cui alti funzionari di questi Paesi, di diritto, sarebbero coinvolti come in altri casi di corruzione e frode. Sappiamo dove portano, oggi, le loro teorie e ideologie. L’opposizione non è un “satellite” del potere come cercano di farci credere. La libertà di stampa e di critica sono reali, non agli “ordini” come si accusa intenzionalmente. La giustizia ha compiuto grandi sforzi. Conosciamo i nostri difetti e mancanze, le soluzioni richiedono pensiero, tattica, tempo e pazienza. Guardate invece come lavorano costantemente, per ingannare i nostri figli incoraggiandoli a ribellarsi e a realizzare le loro ambizioni sul “caos”; non si tratta di intelligenza o di politica, ma d’ipocrisia e di pettegolezzi.
Inganno!
Tutti questi “dissidenti all’estero” si spacciano per “antisionisti, anticolonialisti, ecc.”, peroranti gli interessi del popolo. L’impero colonialista e imperialista, hanno perfino detto, “difende la gente contro i suoi tiranni”, portando “libertà” e “democrazia”, come a palestinesi, libici, iracheni, afghani, ivoriani, somali, sudanesi, maliani e siriani. Inganno! L’impero è, nella sua essenza, un pericoloso predatore, anche si veste di stracci lodevoli. Osservate: nei loro scritti e dichiarazioni sostengono la stessa linea della NATO e dei sionisti. Sostengono la politica del Marocco, il suo colonialismo nel Sahara occidentale, incolpando il governo algerino di difendere il popolo Sahrawi, così come la volontà del Marocco di aprire le frontiere, mentre ne è la causa della loro chiusura. Inoltre l’accusano di non essersi allineato con l’occidente contro le “dittature” in Libia e Siria. Per questo mettono tutte le istituzioni agli “ordini dei militari”, compresi partiti, associazioni e giornali. La loro dissociazione psichica viene attribuita al Presidente, agli ufficiali dell’esercito e alla giustizia. Sapendo che sono i pilastri della stabilità del Paese, si comprende bene quali siano le loro intenzioni.
In Libia hanno sostenuto gli “assassini” e il CNT, un gruppo di rinnegati (quasi tutti targati NED/CIA) che ha fatto appello alla NATO e al sostegno del sionista BHL. Oggi la Libia è insultata e lacerata, governata da una cricca di mafiosi dalle stravaganti ambizioni, dai vari tutori, composta da liberali, monarchici, islamisti vicini ai ”fratelli” jihadisti del Qatar e di al-Qaida, dove circolano oggi terroristi ed armi, e si stabiliscono reti d’intelligence dirette dall’estero. In Siria sostengono la cospirazione USA-arabo-sionista che si sforza di cambiare il regime della resistenza, che si oppone agli islamo-fascisti occidentali, per imporre una cricca simile a quella libica, affiancata da un’orda eterogenea di assassini mercenari “arabo-musulmani”. Un “CNS di ausiliari di Istanbul”, fallito e rapidamente sostituito da un'”Alleanza di Doha” con gli stessi criminali! Dopo 24 mesi di aggressione, la feroce resistenza siriana sembra, alla luce degli sviluppi politici e soprattutto militari, dirigersi verso la loro sconfitta.
Sul Mali, tergiversano sulla posizione di principio dell’Algeria, volendo intrappolare il Paese cercando di comprometterlo e indebolirlo. E’ l’operazione libica, guidata dalla Francia, che è all’origine della militarizzazione del Mali. Come è possibile che la Francia, che ha sempre giocato sul separatismo e il ricatto tuareg, ora passi a difendere “l’integrità territoriale” del Paese giocando sulle etnie, le religioni e i locali spaventapasseri islamisti? Se la Francia vuole oggi finalmente ‘spezzare’ il terrorismo in Mali, mentre lo sostiene in Siria assieme al Qatar, sono affari suoi. L’Algeria, che vi ha avuto a che fare per anni, se ne occuperà da sola, e solo se si avventureranno a casa sua!
Questi ostaggi? Si tratta da una parte di umiliare e intrappolare l’Algeria nei suoi principi, per farla percepire debole e incosciente, e dall’altra, vista la scelta degli ostaggi stranieri, spingere i loro Paesi a fare pressione sull’Algeria per farla cedere. La velocità e la fermezza con cui è stata risolta questa vicenda degli ostaggi, ha sconcertato i congiuranti. Si deve capire che, nella visione algerina, l’infame ricatto sugli ostaggi è un atto che deve essere affronto annientandolo, a qualunque prezzo! Quando la morte è percepita certa, in questo modo e senza risultati, i potenziali rapitori non ci proveranno di nuovo!
La prova di forza dell’ANP ad In Amenas è uno schiaffo al nemico!
L’Algeria può cooperare, senza essere coinvolta, in conformità alle decisioni delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda la propaganda e la speculazione su questo complotto, rispondo con questo estratto di Aisha Lemsin: “La ‘strategia del segreto’ che circonda le operazioni militari, è una famosa tradizione algerina acquisita… dall’ALN e trasmessa di generazione in generazione all’ANP… Mentre i media internazionali, e alcuni Paesi occidentali, deploravano l'”opacità” delle Unità speciali d’assalto dell’ANP per liberare gli ostaggi… spacciando il falso per vero, o… dando prova della massima ipocrisia, e anche di complicità con i rapitori!… Inoltre, delle armi, non di “ribelli” o “attivisti” come li definivano improvvisamente alcuni farisei dei media francesi (BFM, TF1, ARTE, F24, ecc.), e altri dello stesso tipo, ma un vero e proprio arsenale… Infine, il fallimento della destabilizzazione dell’Algeria è uno schiaffo nazionale e patriottico ai suoi mandanti stranieri”. Le reazioni degli stranieri sembrano, nel complesso, favorevoli. Non dicono niente del recupero delle rivolte in Tunisia ed Egitto da parte dei ‘fratelli’ supportati dalle stesse forze occidentali. Tacciono inoltre sulle rivolte in Bahrain e Arabia Saudita, dove pacificamente si rivendicano diritti legittimi. Sostengono la tesi dell’impero quando interferisce negli affari degli Stati. Mentre i media cosiddetti “mainstream” li sostengono. Si alleano con il diavolo, pur di soddisfare il loro egoismo. La loro propaganda mostra senza ambiguità le loro tendenze e le loro mire. Non abbiamo trovato in nessuno dei loro scritti una condanna “chiara” del terrorismo. Le loro affermazioni sono sempre suscitate dall’ambiguità dei loro mandanti, come “coloro che li chiamano terroristi”, quando sanno “chi uccide chi” e “chi protegge chi” in tutti quei Paesi in cui questi assassini vengono infiltrati. Le loro idee, posizioni e dichiarazioni sono agli antipodi di quelle della maggioranza del popolo, quindi come fidarsi di loro?
Tutti questi re arabi, vassalli, vengono acquisiti alle tesi USA-sioniste. L’occidente si fa sonoramente beffe della libertà, della democrazia e dei diritti dell’uomo in queste terre utili. Che i nostri arabo-musulmani rimangano arcaici e oscurantisti non è una sua preoccupazione quanto la salvaguardia dei suoi interessi. Tutti questi “oppositori” arabi sono sponsorizzati. Sono coloro che “aiutano” a rovesciare regimi non allineati e vengono messi al potere quali “legittimi rappresentanti”… fino a nuovo avviso. L’Egitto di Morsi ha detto di essere ora “pronto al dialogo con Israele” e al “ritorno degli ebrei egiziani”. Sarebbe bello dire “tutti gli ebrei nella loro patria d’origine.” Il sinistro sceicco qataro-egiziano Qaradawi, che emette fatwa sugli assassini, incoraggia a votare per la Costituzione “comprata dai dollari del Qatar”, ha detto recentemente: “dobbiamo porre fine a questi governi di ”famiglie”, ad eccezione delle monarchie.” In Tunisia, Ghannouchi si è recato a Washington per ricevere il premio di “grande intellettuale del 2011”, assegnato dalla rivista Foreign Policy. Ha partecipato alla cerimonia assieme a Dick Cheney, Condoleezza Rice, Hillary Clinton, Robert Gates, John McCain, Nicolas Sarkozy, RT Erdogan, il franco-sionista BH Levy. Ecco, al dunque, il potere sostenuto dalle monarchie del Golfo. L’Islam di queste monarchie è strano. Si regola in base ai loro interessi, diventando uno strumento di guerre vere e proprie tra i “fratelli”. Per questo hanno usato tutti i mezzi finanziari e irreggimentato e indottrinato i media-religiosi, aiutando di colpo i critici dell’Islam giustificandone inaspettatamente i loro argomenti islamofobici”. Questi critici sostengono, ora, come prove le azioni di coloro che sono considerati “eminenze religiose”.
Gli occidentali dicono, con arroganza e degrado della coscienza, di condurre “guerre umanitarie” per “il nostro bene”. Che altruismo! Questo è il motivo per cui hanno attaccato l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia, il Sudan e hanno cercato di dividere la Siria, collocato il loro fantocci in Egitto, Tunisia e Yemen, e combattono per sconfiggere la rivolta in Bahrein e in Arabia Saudita. Sono quelli che i nostri “oppositori” sostengono quando dicono con soddisfazione che “… i regimi illegittimi e corrotti della nostra regione araba… stanno cadendo uno dopo l’altro”, quando sanno che è un’operazione attuata in conformità ai piani previsti nel cosiddetto “Nuovo Medio Oriente”, ideato dal piano sionista “Yinon”, che mira a dividere il mondo arabo in piccoli ”Stati” impotenti. Insomma un Sykes-Picot 2. Sono questi l’approccio e le tattiche seguite dai nostri “oppositori all’estero”, per indebolire lo Stato algerino, ripetendo all’infinito sempre gli stessi temi e le stesse menzogne, fino alla nausea, per anni. A loro si aggiungono gli zotici “autonomisti” convertitisi in politici di contrabbando, sostenendo le milizie dei nostalgici e che si infeudano a Tel Aviv. Hanno siti web e canali TV, ad esempio ‘Rashad TV’ o ‘al-Magharebia’, a Londra, e che supportano il Qatar. Anche se lo chiamano ‘Maghreb’, il 95% del programma è volto a colpire l’Algeria. È finanziato anche dal figlio di Abassi, un “uomo d’affari”, come dice il suo direttore, anche se lo nasconde, però (secondo algerie-dz.com ‘) “Salim Madani, figlio di Abassi Madani,… ha visitato il Marocco, incontrando… molti sceicchi salafiti e membri della famiglia reale, nonché funzionari del Makhzen… [gli] ha offerto il supporto della rete al-Magharebia che trasmette programmi… dell’opposizione in Algeria e… ricevendo una compensazione finanziaria, hanno detto fonti informate a “Numidianews”.
Ci accusano di non essere governati da chi avrebbero voluto loro, ammettendo, per ciò, il “caos”. Si accaniscono nel far passare le loro frustrazioni come le nostre, incoraggiando i nostri giovani alla rivolta, non essendo riusciti a realizzare le loro ambizioni. Le loro azioni sono così obsolete da non risultare efficaci. Nessuno prende sul serio la loro diarrea verbale e la loro arte del voltafaccia. Tutti sanno che non c’è nulla di coerente nella loro melma, che usano come loro argomentazione. Blaterano da anni, e senza prove, di ‘falsità’ e menzogne. La maggior parte di loro non ha mai fatto nulla di utile per il proprio Paese. Soltanto una volta ‘cacciati’ dal loro lungo bagno nel lusso e nell’inganno scoprono le virtù e la competenza… la devozione che usano come piedistallo per ingannare.
Il nostro esercito è un’istituzione coerente e stabile
Il nostro esercito è un’istituzione coerente e stabile. E’ popolare e quindi in armonia con i cittadini. Non è al servizio di una classe. Gli eserciti di tutto il mondo esistono solo per difendere il proprio Paese dalle aggressioni esterne, dalla sovversione e dal rischio del caos. In Algeria, questi elementi sono stati raggiunti e provati, il suo intervento era pertanto legittimo, giustificato, desiderato. L’opposizione patriota offre soluzioni reali ai problemi del suo Paese e non perché manipola i fatti e denigra le istituzioni al fine di destabilizzarle. Dovrebbe mirare, attraverso la critica costruttiva, ai servizi politici, economici e sociali, e non all’esercito, ai suoi quadri e ai suoi servizi di sicurezza. In caso contrario, si tratterebbe della volontà di sabotare.
La nostra democrazia è sicuramente incompleta perché vi sono certi interessi e interferenze, ma il regime in Algeria è ben lungi dall’essere qualificato moribondo, paragonandolo, di proposito ad alcuni regimi arabi dispotici e nepotistici. Nessuno dei presidenti e dei governi che si sono succeduti, dopo l’indipendenza, è stato succube di nessuno, tanto meno dei sionisti, come vengono ingannevolmente accusati. La maggior parte dei Paesi arabi condividono le idee supportate dall’occidente colonialista e imperialista, mentre l’Algeria è rimasta oggetto della loro cupidigia di destabilizzazione con tutti i mezzi. Sono incomparabili. La Francia nostalgica, rimane agli occhi degli algerini la più pericolosa. MY Bonnet, ex capo del DST, parla di una “lobby anti-algerina al Quai d’Orsay”. Sappiamo che comprende dei “sionisti” che dettano la politica estera della Francia. Ha aggiunto che la “primavera araba” non è “esente da manipolazioni esterne dovute a delle costanti, la storia, la geografia del Mediterraneo, e a un’altra costante che io chiamo interferenze. Sfido chiunque a dimostrarmi che l’interferenza sia stata utile… nella storia del genere umano.” Anche qui un passaggio del testo di Tony Cartalucci (tradotto da “resistenza 71”) “Tornando all’agosto 2011, Bruce Riedel, del think-tank della Brookings Institution, finanziato dal cartello dei monopoli, ha scritto ‘L’Algeria sarà la prossima a cadere, indicando che il sperato successo in Libia spingerà gli elementi radicali in Algeria, in particolare quelli dell’AQIM. Tra le violenze estremiste e l’anticipazione degli attacchi aerei francesi, Riedel sperava di vedere la caduta del governo algerino.” Quindi attenzione!
Lasciamoli quindi marcire e incanaglirsi, mentre l’Algeria progredisce
Come diffidare di questa impostura della “confessione del Generale X” adottata da diversi siti ‘on line’. Questo è in realtà parte della propaganda sovversiva finalizzata a creare un clima di sospetto, come preludio all’avvio di un piano per destabilizzare l’Algeria. Termini, citazioni, formulazioni, errori, il francese dei ‘negri’ professionali suscita un forte sospetto su o due “oppositori” algerini sopraffatti, collassati. Per coincidenza, è apparsa subito dopo l’azione francese in Mali e 15 giorni prima dell’attacco del complesso gasifero di Tiguenturin. Un’altra bugia viene distillata, facendo credere che i nostri figli del “Servizio nazionale” verrebbero inviati a combattere in Mali.
Terminiamo la nostra riflessione con l’uscita, su una rete TV francese, di Ziad Takieddine, questo trafficante d’armi tra la Francia e alcuni Paesi arabi, in particolare. Uscita inaspettata che rivela la corruzione e la criminalità di cui sono colpevoli dei leader francesi, che mette la Francia, nuda, in una posizione più scomoda.
Takieddine considera Sarkozy il principale responsabile della cospirazione contro la Libia e dell’uccisione di Gheddafi, quando dice: “…la guerra in Libia è stata una guerra fabbricata… che gli americani non volevano, e la Francia voleva con il Qatar… si doveva uccidere Gheddafi… perché se vinceva poteva andare al tribunale internazionale e dire un sacco di cose… incluse delle prove micidiali contro il governo in Francia… penso fortemente che i servizi speciali francesi l’abbiano ucciso… la corruzione in Francia ha causato l’attentato a Karachi… la guerra contro la Libia”. Secondo lui, i suoi “amici” francesi, che gli hanno affidato compiti e dato tangenti, l’hanno mollato poco prima dei suoi problemi giudiziari, fino a negare questa “amicizia” con lui. Da qui le rivelazioni (parziali) sulla corruzione e la criminalità in collaborazione con il Qatar. Ha detto che ha le prove di tutto ciò che dice.
Il mondo, che è fondato sul bene, è progettato in modo che le ingiustizie o le vittorie con la forza non durino mai più di un momento, indipendentemente dalla forza dell’oppressore o dalla potenza dell’aggressore. La preda può anche causare danni al felino, cosa che spesso si dimentica. Vale a dire che in questi ambienti, con cui i nostri oppositori “arabi” si acconciano, sono formati solo da banditi, falsari, corrotti, bugiardi, manipolatori e assassini infiltratisi con false pretese nella politica per arricchirsi ingannando tutti. Ma saranno sempre abbandonati una volta raggiunti gli obiettivi.
La cosa più scioccante, è che i nostri sciocchi persistono nei loro sofismi inculcatigli, anche se la realtà li contraddice, anche se i manipolatori confessano le loro menzogne. Purtroppo, “la ragione e la logica non possono fare nulla contro la testardaggine e la stupidità”. (Sasha Guitry). Lasciamoli quindi marcire e incanaglirsi, mentre l’Algeria progredisce.
*Nota sulla sovversione
La sovversione è un’azione che riunisce i mezzi psicologici volti a screditare e indebolire il potere costituito sui territori politicamente o militarmente ambiti (Volkoff, 1986; Durandin, 1993). Ha lo scopo di stimolare un processo di degenerazione dell’autorità, mentre un gruppo è disposto a prendere il potere impegnandosi in una guerra “rivoluzionaria” (Mucchieli; Volkoff, 1986). Uno Stato può utilizzare la sovversione per creare il caos in un Paese straniero. E’ la base del terrorismo e della guerriglia.
Gli obiettivi della sovversione sono i seguenti:
1 – demoralizzare la popolazione e disintegrare gruppi costituenti,
2 – screditare le autorità,
3 – neutralizzare le masse per evitare l’intervento generale a favore di un ordine costituito (Mucchieli; Volkoff, 1986).
La sovversione utilizza i mass media per manipolare l’opinione pubblica attraverso la “pubblicità” che le notizie concedono alle azioni spettacolari (Mucchieli; Volkoff, 1986). Questa pubblicità si verifica, spingendo l’ascoltatore a cambiare la percezione degli oppositori, sotto forma di identificazione con l’aggressore (Mucchieli; Volkoff, 1986). Le autorità sono viste sempre più deboli e irresponsabili, mentre gli agenti della sovversione sembrano più potenti e più convinti della loro causa (Mucchieli; Volkoff, 1986).
L’opinione pubblica vacillerà un giorno dalla parte degli agenti sovversivi. Senza contare che i gruppi sovversivi possono utilizzare la disinformazione e la propaganda sui loro giornali e le loro stazioni radio, rafforzando la manipolazione dell’opinione pubblica.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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